Fu tra gli anni 80 e gli anni 90 che un gruppo di ricercatori dell'Università di Parma scoprì l'esistenza dei neuroni specchio durante un esperimento scientifico condotto su di un cucciolo di macaco.
Gli scienziati stavano conducendo uno studio sulle relazioni esistenti tra particolari neuroni situati nell'area F5 della corteccia premotoria e il movimenti del macaco con l'utilizzo degli elettrodi, quando si resero conto, per puro caso di serendipità, che questi neuroni non si attivavano solo quando il macaco compiva determinate azioni,ma anche se le vedeva attuate da un altro soggetto.
Nelle scimmie i neuroni specchio sono situati nella circonvoluzione frontale inferiore (F5) e nel lobo parietale inferiore. Nell'uomo a differenza delle scimmie non sono identificabili singolarmente,ma si possono osservare solo in seguito a variazioni del flusso sanguigno dovute appunto alla loro attivazione.Si può dire che i neuroni specchio fanno da mediatori nella comprensione dei comportamenti altrui e dunque hanno un ruolo determinante nell'apprendimento osservativo.
Alcuni studiosi ritengono che il sistema dei neuroni a specchio possa simulare alcune azioni osservate e contribuire così allo sviluppo di una teoria della conoscenza o teoria della mente.I neuroni specchio sono così implicati nell' apprendimento osservativo,nella comprensione delle azioni e nella comprensione delle emozioni.
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